patchwork pupazzi puntocroce e tutto cio che si può creare con l'aiuto delle mani

20.4.10

I PRIMI FIORI

Sono fioriti i tulipani nell'aiuola in fondo alla scala.Come sempre,quando spuntano le foglie sembrano fin troppo radi e miseri ma, lasciandogli il tempo di svilupparsi riempiono l'aiuola e bisticciano col rosmarino strisciante per avere più spazio.Quest'anno i fiori sembrano perfino più grandi dell'anno scorso.


Il rosmarino però,essendo strisciante,trova spazio giù per il muretto dell'aiuola e forma una breve cascata.






I narcisi Erlicheer sarebbero narcisi estivi,se li avessi seminati adesso sarebbero fioriti in piena estate.
 La prima volta l'ho fatto ma ho notato che la fioritura,d'estate,non dura molto e siccome i fiori sono
 molto belli ho provato a trattarli come narcisi di stagione e forse non ho sbagliato.
 Fioriscono ugualmente e la fioritura dura più a lungo.
 Sono anche delicatamente profumati,il che non guasta.









glitter-graphics.com

14.4.10

UN CAFFE' DA SOLA

Vi propongo un breve racconto,chissà se vi piace.


Emma girava per i vicoli della città vecchia guardando svogliatamente le vetrine.Aveva finito il suo giro di commissioni e si apprestava a tornare verso casa.Con calma, non c’era premura,aveva fatto presto e,guardando l’orologio,poteva permettersi di prendere un caffè in quel bar dove si era fermata tante volte col marito.Il caffè era buono e l’atmosfera del locale sapeva d’antico.Non ci pensò due volte ed entrò, andò direttamente alla cassa(prima lo scontrino poi la consumazione)ma la cassiera era al telefono e le fece cenno di farsi servire e di pagare dopo con calma. Emma si avvicinò al bancone dove il barista, un uomo coi baffi scuri ed un accenno di calvizie,stava servendo due cappuccini e tre caffè ad un gruppo di persone.Attese con pazienza che si liberasse un posto e infine ordinò un caffè macchiato con un po’ di schiuma.Il barista liberò il banco dalle tazzine usate, passò una spugna per pulire il piano dallo zucchero e si apprestò a servirle il caffè.Guardandosi intorno Emma si rese conto che nessuno faceva caso a lei, un’altra signora sola era entrata e ordinava anch’essa un caffè e d’improvviso le venne in mente una strofa di una canzone che parlava di donne sole che”quasi si sentono in colpa se si avventurano per bere un caffè”.


Le venne in mente che non molto tempo addietro non le sarebbe neanche venuto in mente di entrare da sola in un bar e di ordinare una consumazione.Adesso invece lo faceva con disinvoltura, come se fosse una abitudine di tutta la vita.Cosa le era successo per cambiare così il suo comportamento?

Si rendeva conto di essere diversa, più decisa nello scegliere le amicizie nuove e nell’abbandonare le vecchie.Tutto ciò che non era costruttivo, per lei poco interessante veniva scartato.Educatamente ma con fermezza.Non mi serve, quindi non lo voglio intorno,cosa o persona che sia.Questo non faceva di lei una maleducata, no,semplicemente non si soffermava più del necessario con quelle persone che non la interessavano più.Ma tutto questo doveva essere cominciato quando,poco tempo addietro,aveva sofferto per un breve periodo di una profonda depressione che la svegliava più volte di notte ,di soprassalto, o le procurava crisi di pianto improvvise e viveva costantemente con il cuore gonfio come se avesse subito un grave lutto.In quel periodo ragionava continuamente con se stessa, raccontandosi che tutto andava bene,che non stava succedendo niente di diverso dal solito,che la sua vita era tranquilla,che non aveva subito nessuna perdita….

Ma tutta quella sofferenza interiore la portava anche a valutare la sua vita come l’aveva vissuta fino a quel momento.Aveva lasciato il lavoro quando era nato il primo figlio. D’accordo col marito e facendo un po’ di conti avevano concluso che se lei si fosse occupata della casa e del bambino e lui avesse fatto qualche ora di straordinario in più, non avrebbero risentito della mancanza del suo stipendio. E poi non era un granchè come lavoro. Emma era una donna che pativa un po’ per i cambiamenti ma poi si adattava bene e anche in questo caso fu così.

Si trovò bene a fare la mamma a tempo pieno, tanto bene che dopo poco arrivò anche la bimba che fu accolta con gioia. E mentre lei si occupava dei suoi bambini,del marito,della casa e, quando poteva anche di se stessa,molte delle sue amiche si separavano dai rispettivi mariti per cominciare nuove vite,da sole o con altri uomini,e le raccontavano ,più o meno allegramente di come fossero ringiovanite e di come fosse piacevole l’indipendenza ritrovata.Qualche volta le aveva un po’ invidiate, specie in quelle giornate pesanti in cui sembrava che tutto il mondo congiurasse contro di lei.Ma poi, la sera,metteva a dormire i bambini,si sedeva sul divano accanto al marito che la attirava a se per darle un bacio e,insieme,godevano del silenzio della loro casa. No, non aveva rimpianti per essersi dedicata alla famiglia,alla casa.Certo la sua vita non era strepitosa ma la sua famiglia, la sua casa,la tranquillità economica di cui godeva,questo era quello a cui non avrebbe mai rinunciato.

Ecco che d’improvviso, così come era cominciato,quel periodo finì e lei si trovò a rinnovare in maniera quasi drastica la sua vita.Tutti questi pensieri le affollarono la mente nel tempo di un caffè e quando posò la tazzina sul piattino, sul banco del bar,la sua mente era sgombra da pensieri.Si guardò intorno, erano entrati nuovi clienti,uomini e donne che conversavano tra loro,ordinavano,facevano la fila alla cassa.La cassiera aveva finito di telefonare e aveva ripreso il suo lavoro. Emma si mise in coda,pagò il suo conto e uscì , tranquilla,assaporando ancora il gusto del caffè che aveva bevuto da sola in un vecchio bar del centro storico.



glitter-graphics.com